Dopo la manifestazione popolare dell’1 luglio “Mi hanno rubato il prete“, che racconta e rielabora sul territorio gli speciali percorsi incrociati di vita e affetto fra don Andrea Gallo e il borgo cittadino genovese del Carmine, seguendo la parola d’ordine “Fare Memoria, per progettare insieme un futuro possibile”, il Carmine non si ferma e il futuro possibile lo comincia a immaginare poche ore dopo.
Domenica 2 luglio dalle 14:30 alle 21:00, l’intero borgo sarà piacevolmente “invaso” da pittori, scultori, disegnatori, illustratori, fotografi e altri artisti, che lanceranno insieme a varie associazioni un ambizioso progetto di attivazione dal basso, che mira a far diventare il Carmine una vera e propria cittadella genovese delle arti, proprio come una sorta di “Montmartre “grezza” della Superba, come recitava un progetto lanciato anni fa dall’ass. “Cantiere di Idee del Carmine”.
Gli artisti, installati in vari punti del quartiere, accompagneranno i visitatori alla scoperta di quest’angolo di Genova, li inviteranno a“perdersi” tra le pieghe del piccolo borgo, facendo loro scoprire le bellezze e il potenziale, molto spesso inespresso, racchiuso tra gli stretti caruggi e le piccole piazzette del Carmine,
Si avrà così modo di incontrare Ciro Piscitelli, che farà conoscere e “sperimentare” la “magia” della cianotipia, gli UGA – Unione Giovani Artisti e le loro oniriche abat-jour, le poesie dei Fischi di Carta, i mobili e oggetti di eco-design dell’Ass. al Verde, la postazione dimostrativa dell’ARI – associazione radioamatori italiani, la cui sezione genovese è proprio al Carmine; sarà possibile farsi ritrarre o imparare a ritrarre con l’Associazione Foglio Bianco, imbattersi nei performers di Aps Libera-mente, nella street art di Shen2 e Web3, impegnati nella realizzazione del progetto dei 100 piloni della sopraelevata: realizzeranno durante il pomeriggio un murales su dei pannelli, e ancora, farsi rapire dalle opere diffuse in tutto il borgo di illustratori, pittori, fotografi, artigiani, incisori che hanno risposto alla grande “Chiamata alle Arti” per valorizzare il quartiere.
Gli ideatori ed organizzatori, Cantiere di Idee del Carmine, Riprendiamoci Genova, Io Deposito, Fondazione Lorenzo Garaventa, i ricercatori attivisti della Scuola Politecnica di Genova, si chiedono: “E se il Carmine diventasse davvero un piccolo distretto dell’arte e dell’artigianato? una piccola “Montmartre” genovese, con le vie e alcuni spazi popolati stabilmente da creativi di ogni dove?”
L’obiettivo è “costruire insieme un progetto che coniughi cultura e creatività, innovazione e coesione sociale, capacità di promuovere reti e occupazione giovanile”, come evidenzia Camilla Ponzano, Riprendiamoci Genova.
“Una proposta innovativa che abbia l’obiettivo di realizzare il potenziale inespresso del quartiere, creando occasioni di rigenerazione urbana e di sviluppo a vocazione culturale, sviluppando un nuovo modello di welfare che promuova e generi valore sociale”, conferma Silvia Sangriso, Scuola Politecnica di Genova, ideatrice di VicoliAmo, progetto di riqualificazione dei vicoli di Genova.
“CarminArt è solo un primo passo, dopo il prologo della ricoloritura dei muri del borgo, fatta lo scorso 7 maggio; è il lancio di un progetto da scrivere e realizzare insieme, perché la città può dare a noi, solo se noi saremo pronti a dare a lei e non solo a chiedere”, segnala Stefano Bruzzone del Cantiere di Idee del Carmine.
La manifestazione, ad ingresso libero, ha il Patrocinio del Comune di Genova e del Municipio Centro Est.