riprendiamocigenova

PICCOLO REPORT DI ‪#‎riprendiamocigenova‬

Riunione Palazzo Tursi Genova, Commissione del territorio, oggi 27 febbraio 2015-02-24.
TEMA: l’ex-mercato ortofrutticolo di Corso Sardegna.
Ass. Crivello: “Il contenzioso in corso con Rizzani de Eccher oggi impedisce qualsiasi progetto sull’ ex mercato. Le Istituzioni e il Civ non stanno ferme ad aspettare la risoluzione del contenzioso, ma si stanno muovendo per realizzare un progetto di riuso temporaneo, che sia un primo passo per restituire il mercato alla città”

Quanti quattrini sono stati stanziati, in attesa della risoluzione del contenzioso e della creazione degli scolmatori di Bisagno e Ferreggiano?
– Comune: 500.000 per demolizioni o opere finalizzate alla restituzione alla collettività di spazi all’interno dell’ex-mercato
– 200.000: esborso per la bonifica dell’amianto realizzata da Amiu Bonifica. La bonifica è quasi ultimata, manca un solo edificio che non è stato inserito perché si pensava di demolirlo.
– Municipio Bassa Val Bisagno: 150.000 euro per la rimozione delle impalcature e il restauro della facciata. 50.000 euro per la realizzazione di un progetto di riuso temporaneo che restituisca alla città una parte degli spazi aperti di mercato.

Il Presidente del Civ di quartiere, Umberto Solferino, e il Presidente del Municipio Bassa Val Bisagno, Massimo Ferrante, in accordo con l’assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Genova, Giovanni Antonio Crivello, invitano tutti a partecipare all’evento ‪#‎riprendiamocilmercato‬ del 29 marzo, evento organizzato da #riprendiamocigenova con il patrocinio del Municipio, del Civ di quartiere e del Comune di Genova. L’evento è il primo passo per realizzare un progetto di riuso temporaneo del Mercato.

La risposta di #riprendiamocigenova ai numerosi spunti e commenti che stiamo raccogliendo sulla nostra pagina:
la nostra tavola rotonda virtuale sull’ex mercato di corso Sardegna si sta arricchendo di molti contributi e vi ringraziamo del vostro attivismo! Sono tutti spunti perfettamente allineati con i risultati dei percorsi partecipati fatti in passato e con le idee che stiamo raccogliendo. Bene, dopo 15 anni, si ripropongono le stesse cose perché nulla è stato realizzato. Non dimentichiamo, però, che l’area è stata dichiarata zona rossa in seguito all’alluvione del 2011. Questo significa che, di fatto, a oggi, l’ex mercato è in una zona allagabile e il progetto originario non può essere realizzato, anche perché l’operazione stava in piedi grazie alla creazione di parcheggi interrati che, ovviamente, non possono essere fatti. #riprendiamocigenova è assolutamente d’accordo sul fatto che sarebbe bene iniziare a parlare realmente di studi di recupero di aree dismesse, studi di fattibilità (economico e finanziari) e quindi di concorsi di architettura ma la questione, per parlare con concretezza e di progetti, è questa: ci sono 50.000 euro stanziati dal Municipio per incominciare a restituire, almeno un primo spazio, alla collettività, con un progetto di riuso temporaneo, in attesa che si superi il contenzioso in atto e che la zona non venga più considerata a rischio (rossa), grazie a lavori indispensabili come la realizzazione dello scolmatore del Ferreggiano e del Bisagno ( con tempistiche tutte da definire). Ma il quartiere, il Civ, con tutti i suoi negozianti, ha sete e bisogno di spazi! Non si può più aspettare e quindi è il momento di unire tutte le energie affinché i cancelli vengano riaperti alla città e che, almeno, un’area le sia restituita. 50.000 euro non sono molti, ma possono essere abbastanza se usati in modo efficace! Il 29 marzo, dalle 15, unitevi a noi e creeremo un grande momento di aggregazione e di festa, specchio di quello che potrebbe diventare l’ex mercato un domani, realizzando un progetto di riuso, uno spazio per l’arte, uno spazio per i bambini, uno spazio, insomma, per la cittadinanza. Se così fosse, questa realizzazione di riuso temporaneo, diventerebbe anche una sorta di sperimentazione (non a parole, ma del tutto tangibile) per la destinazione futura dell’ex mercato di corso Sardegna. Rimbocchiamoci le maniche!

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